Quali sono i Cereali Integrali?
Tutti i cereali iniziano la vita come cereali integrali.
Cosa succede dopo?
Dopo il raccolto molti cereali subiscono processi di lavorazione, meglio chiamati processi di raffinazione e servono ad esempio per migliorarne la conservazione.
Un cereale viene definito cereale integrale quando conserva tutte e tre le sue componenti principali: la crusca esterna, il germe (che è l’embrione del seme) e l’endosperma nelle stesse proporzioni di quando il cereale cresceva nei campi.
In altre parole: un cereale integrale non ha subito nessun processo di raffinazione.
Quali Cereali possono essere Integrali?
Amaranto
Avena
Bulgur
Farro
Farro Monococco
Fonio
Freekeh
Frumento (grano duro e grano tenero)
Grano Saraceno
Kaniwa
Khorasan (kamut)
Mais
Miglio
Orzo
Quinoa
Riso
Riso Selvatico (Zizania)
Segale
Sorgo
Teff
Triticale
Immagine di un Cereale Integrale
Crusca
La crusca è la parte più esterna (la pelle) a più strati che ricopre il chicco (cariosside) commestibile. Contiene importanti antiossidanti, vitamine del gruppo B e ricchissima di fibra.
Fino ai primi anni ’70 la crusca veniva considerata un prodotto di scarto, da destinare principalmente all’alimentazione del bestiame. A partire dagli anni Settanta la fibra alimentare ha attirato sempre più l’interesse dei nutrizionisti, grazie alla sua capacità di prevenire molte malattie tipiche della società del benessere (stitichezza, obesità, colon irritabile, tumore al colon).
Endosperma
L’endosperma è di gran lunga la porzione più grande del chicco.
Fornisce energia essenziale alla giovane pianta e serve a inviare acqua alle radici e altre sostanze sostanze nutritive. Contiene carboidrati amidacei, proteine e piccole quantità di vitamine e minerali.
Germe o Embrione
Il germe è l’embrione che ha il potenziale per germogliare in una nuova pianta. Contiene molti micronutrienti come vitamine del gruppo B, vitamina E, antiossidanti, fitonutrienti e grassi insaturi.
Ora che sappiamo cosa è un Cereale Integrale , scopriamo insieme cosa accade ad un cereale quando viene raffinato e in alcuni casi,
poi arricchito…
Cosa sono i Cereali Raffinati?
“Chicco raffinato” è il termine usato per riferirsi a chicchi non interi, perché mancano di una o più delle loro tre parti fondamentali (crusca, germe o endosperma).
Ad esempio la farina bianca e il riso bianco sono chicchi raffinati perché entrambi si presentano senza la crusca e il germe, lasciando solo l’endosperma.
La raffinazione di un chicco rimuove circa un quarto delle proteine in un chicco e da metà a due terzi o più di una ventina di sostanze nutritive.
Dalla fine del 1800, quando la nuova tecnologia di macinazione consentiva di separare facilmente ed economicamente la crusca e il germe dall’endosperma, la maggior parte dei cereali nel mondo sono stati consumati come chicchi raffinati.
Ciò ha portato rapidamente a disastrosi e diffusi problemi nutrizionali, come le malattie da carenza pelagra e beri-beri.
In risposta, molti governi hanno raccomandato o richiesto che i cereali raffinati venissero “arricchiti”.
Cosa sono i Cereali Arricchiti?
L’arricchimento aggiunge meno di una mezza dozzina dei molti nutrienti mancanti e lo fa in proporzioni diverse da quelle originariamente esistenti.
I cereali arricchiti sono quindi cereali a cui sono state aggiunte ad esempio vitamine del gruppo B (tiamina, riboflavina, niacina, acido folico) e ferro.
I nutrienti aggiunti nel processo di arricchimento sono gli stessi originariamente presenti nei cereali che sono andati perduti durante la lavorazione del prodotto alimentare.
Sorge spontanea una domanda: in che proporzioni si possono arricchire i cereali?
L’aggiunta ai prodotti alimentari di vitamine e minerali o di altre sostanze che abbiano mostrato uno specifico effetto nutrizionale o fisiologico è disciplinata dal regolamento (UE) 1925/2006.
Quali sono i Cereali arricchiti più “famosi”?
I più famosi sono i cereali da prima colazione – formulati con l’aggiunta di molti minerali, vitamine e fibre.
Cosa Abbiamo Imparato?
Cosa ancora più importante, che ognuno di noi dovrebbe fare, seguire una corretta alimentazione.
Dovremmo poter dire: sono cosciente in ogni momento, di cosa mi sto mettendo in bocca e ne conosco gli effetti sul mio organismo.